La Giacca dell’ Ironia e la Cravatta dell’ Umorismo

«Bisogna essere sobri…
Cerchiamo di non esagerare con i giochi
Se ridono troppo, sembra una cosa poco professionale
Non è che si raccontano barzellette…Attenzione ai contenuti troppo “leggeri”…Ci teniamo all’ armonia del gruppo ma evitiamo di farli entrare troppo in contatto tra loro…»

Queste e altre ventordici frasi come queste, le sento pronunciare spesso da quando ho iniziato a lavorare con le aziende come coach e formatore…

E credo profondamente, candidamente e suavemente che non capiti di sentirle solo in azienda ma anche nel quotidiano di molte persone.

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Non sto qui a ricordare tutti gli effetti benefici di un’ attivazione mentale positiva (ormai pure mia nonna sa come si attivano gli ormoni della felicità, tant’è che ha ribattezzato due sue amiche di 89 anni SeroTONINA (la più luminosa) e DopaMINA (la più sexy).

Aspetta però!
Riflettendoci, non so mica se tu che mi stai leggendo hai la stessa lucidità di mia nonna, quindi qualche effetto te lo rimembro.

Tutti sanno che l’ atteggiamento positivo, l’ attivazione giocosa e il sorriso garantiscono un maggior risultato sia in termini di attenzione che in termini di apprendimento, ma ancora pochi, soprattutto in ambito aziendale, hanno il “coraggio” di sperimentarlo concretamente e portarlo a sostegno del proprio lavoro.
I perché si sprecano come l’acqua delle fontanelle di Roma.
Provo ad arginare qualcuno di questi “sprechi”:

1) Se ridono troppo, non si concentrano!
(Ridere aumenta la produzione di endorfine, ormoni che favoriscono l’ossigenazione del sangue con conseguente rilassamento della muscolatura e quindi una maggior propensione all’ ascolto attivo
Al contrario se si ride poco o per nulla aumenta il cortisolo, che è l’ormone alla base dello stress)

2) Lavoriamo per migliorare l’ intesa di squadra ma evitiamo “giochi” o esercizi dove si ride!

(Ridere e Sorridere aumentano il rilascio di ossitocina, spesso definito l’ ormone dell’ empatìa , che a me piace chiamare l’ Or-monello perché favorisce il contatto fisico, i legami profondi e quindi il gioco di squadra)

3) Non è che si ride mentre parli dei contenuti importanti?

Secondo uno studio condotto dal Prof. Bains della Loma Linda University, in California, ridere ha poteri benefici sulla nostra capacità di memorizzare. Per l’esperimento, i ricercatori hanno fatto vedere ad un gruppo di 20 anziani un video divertente di 20 minuti, mentre un altro gruppo non ha guardato nessun filmato. Successivamente, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a test di memoria (Rey Auditory Verbal Learning Test).
Il risultato? Coloro che hanno visto il video divertente sono risultati migliori nei test di memoria a breve termine.
Sicuramente in maniera meno scientifica del Prof. Bains, ma, nel mio piccolo, ho provato con mia nonna e le sue simpatiche amiche e, vi garantisco, che ricordavano molte più cose dopo aver visto dei video divertenti di tutubo e faccialibro.

4) Se ridiamo troppo, sembriamo superficiali…Forse qualcuno di voi avrà letto la frase di Italo Calvino:
Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, senza avere macigni sul cuore”.

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Per questo anche i concetti più difficili, gli argomenti più spinosi, le teorie più contorte, se affrontati con la giusta dose di leggerezza, contestualizzando ogni momento, compresi quelli divertenti, possono perdere il loro peso apparente ed acquisire la consistenza del volo di una farfalla.

In virtù di tutto ciò lancio una sfida a Manager, TrOP manager, amministratori delegati, responsabili del personale, direttori, leaders ma anche a te che mi stai leggendo:

Allenarsi e allenare la capacità di alleggerirsi per alleggerire e alleggerire per alleggerirsi”.
(da leggere con leggerezza)

P.S. per questo articolo ringrazio le signore seroTONINA, dopaMINA e colei che mi ha insegnato la Leggerezza: Nonna!