Autostimola l’autostima

3 consigli e ½ per farla crescere

Circolano, veleggiano, volteggiano in rete molti articoli su come aumentare, accrescere, migliorare la propria autostima…

Alcuni interessanti, altri interessati.

Quello che ho scritto spero sia “interessabile”: buono, cioè, a stimolare e ad interessare abilità che abbiamo, che non abbiamo, o che abbiamo ma non sappiamo di avere.

Parto da una considerazione molto semplice: Se esiste un modo universale per accrescere l’autostima, io, non lo conosco.

autostima (1)

Conosco però 3 cose e mezza che faccio, che vedo fare e che funzionano se applicate con AAA (Attenzione, Armonia, Allegria):

1) Imparare ad usare il segno “+” (più)

Se nella nostra testa si affollano tanti pensieri e tante parole negative, quello che uscirà fuori produrrà, inevitabilmente, una diminuzione della nostra autostima e, probabilmente, della stima degli altri.
Se nella nostra “cabeza” nasceranno affermazioni positive, quello che uscirà fuori, stimolerà inevitabilmente noi, ma anche gli altri, a crescere e stare meglio.
Attenzione però: non basta “abbuffarsi” quotidianamente di parole positive tipo (sono bello, sono figo, all’ alba vincerò) soprattutto, se in un periodo, non ci sentiamo tali o perdiamo spesso.
Si può provare a rendere i pensieri e le parole più alla nostra portata, così, una frase tipo “all’ alba vincerò”, può trasformarsi in: “m’impegnerò per raggiungere il risultato che voglio”

2) Complimenti per i Complimenti

“Mi imbarazzi”, “Dai basta, troppo buono”, “Non è merito mio, ma di tutta la squadra”…
Queste sono solo alcune delle risposte che, spesso, vengono utilizzate da chi rinuncia ad un elogio o evita di godersi a pieno un complimento, stroncando così un momento fondamentale per far crescere la propria autostima.
Accettare le belle parole degli altri e ascoltarle fino all’ ultima lettera convincerà, anche noi stessi, di essere cosa buona e giusta. E poi non dimentichiamo che esiste una parola invincibile, potentissima, utile anche a bypassare imbarazzi, secchezza delle fauci, rossori e voglia di espatriare dopo un complimento: “Grazie”.

3) La Convivenza sana con i compagni di una vita: “Deby” e “Dify

Debolezza e Difetto. Esistono! E menomale.
Che noia la perfezione! Che fatica forzare se stessi nascondendo i talloni del povero Achille!
Essere diversi da quello che si è, oltre a farci risultare altamente innaturali agli occhi degli altri, innesca delle dinamiche che avvelenano zia Autostima. Riconoscere i punti di forza è importante quanto riconoscere i punti deboli. Senza punti deboli non esisterebbe la benedetta sconfitta. Senza la benedetta sconfitta non esisterebbero le aree di miglioramento. Senza le aree di miglioramento non esisterebbe quel terreno fertile su cui piantare l’ albero del successo. E senza successo, bye bye autostima.

½) Siete sicuramente bravi in qualcosa: Trovatela!

Quest’ ultimo è un mezzo punto perché divido lo sforzo del suggerimento con te, si si proprio tu che mi stai leggendo.
Sono straconvinto che chiunque abbia un talento, qualcosa in cui è bravo, qualcosa che gli riesce veramente bene, qualcosa che lo rende “speciale”: dalla progettazione di uno shuttle, alla preparazione di un piatto prelibato, dalla capacità di fare “squadra”, alla forza di risollevarsi: sta a te cercare queste abilità, trovarle (magari scriverle su un foglio), studiare per migliorarle, farle più spesso e, perché no, metterle a disposizione degli altri.
E, fidati, alimentare l’autostima degli altri alimenterà la tua.

Alimentare Watson!

p.s. se non dovessi riuscirci per pigrizia, poco tempo, o perché pensi, sbagliando, che non hai nemmeno una cosa in cui sei bravo/a, prova a chiedere a chi ti è vicino, ai tuoi amici, ai colleghi, ai parenti, al tuo cane…
Scoprirai un bell’ elenco che ti sorprenderà!